Onde d’urto: funzionamento ed effetti
Introdotte in medicina per la cura dei calcoli renali, le onde d’urto si sono rivelate essere una valida alternativa terapeutica anche in caso di patologie dell’apparato muscolo scheletrico. Grazie alla loro azione stimolatrice della riparazione tissutale e alle proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, sono infatti la terapia non invasiva più indicata per il trattamento delle comuni lesioni e delle patologie di tendini e ossa.
La terapia a onde d’urto si basa sull’utilizzo di onde acustiche ad alta intensità che vengono irradiate in profondità a livello di un tessuto o di un organo.
La propagazione di queste onde genera i seguenti effetti:
- stimola l'attivazione dei naturali processi biologici di riparazione;
- genera in profondità la riduzione delle flogosi (cioè infiammazioni) locali e della sintomatologia dolorosa;
- stimola la neoformazione di vasi sanguigni;
- a livello dell’osso, le onde d’urto agiscono riattivando l’osteogenesi ripartiva, cioè il processo di formazione dell’osso.
L’efficacia del trattamento e gli ambiti di utilizzo
La terapia a onde d’urto è risultata efficace in caso di:
- tendinite e tendinopatie inserzionali in genere ed in particolare epicondiliti/epitrocleiti (gomito del tennista), tendinite anche calcifica della spalla, del tendine di Achille, della fascia plantare, pubalgie (tessuti molli);
- periostiti reattive, periostiti da fratture da stress, coxartrosi, gonartrosi, rizoartrosi, sindrome di Sudeck, pseudartrosi (tessuti duri).
Il trattamento prevede una seduta settimanale della durata di pochi minuti, per un numero massimo di 6-9 sedute consecutive. In genere già dopo la prima seduta si avvertono i primi benefici.
Le controindicazioni
Esistono alcune controindicazioni che vengono suddivise in:
- assolute: la gravidanza, i tumori nella zona da trattare, le alterazioni della coagulazione del sangue in trattamento con farmaci anticoagulanti, le infezioni settiche in corso.
- relative: cioè quelle da valutare caso per caso, riguardano le infiammazioni acute in atto e l’osteoporosi generalizzata.
Per i pazienti portatori di pace-maker, d’impianti cocleari o affetti da ischemia severa degli arti inferiori, cardiopatie, epilessie è consigliabile sopporsi a consulto medico preventivo.